honey
un Paolo Mieli deliziosamente titubante ieri sera a Ballarò ci ha illuminato con una stupefacente teoria, che suona circa così: “la ricchezza di un paese è rappresentata dalla sua economia in nero, che poi, crescendo, diventa ‘bianca’ e produce, appunto, ricchezza”, e perciò non siamo troppo moralisti sui condoni, tanto più quando “chi come me è contrario ai condoni, è anche contemporaneamente favorevole all’indulto e agli atti di clemenza, e allora interroghiamoci sulle nostre contraddizioni”
in effetti la teoria non è campata in aria, per un paese del terzo mondo in via di sviluppo: certo noi siamo ‘in via di sviluppo’ da un bel po’ e la nostra economia sommersa non diminuisce, inoltre ci hanno sempre fatto credere di essere parte del mondo sviluppato, quando siamo invece, evidentemente, il più sviluppato dei paesi del terzo mondo
bene, basta saperlo!
quanto alla contraddizione, invece, mi sento di rassicurare il preoccupato Mieli: il giorno in cui gli evasori fiscali andranno in galera, noi continueremo ad essere favorevoli all’indulto e agli atti di clemenza
saldi
sconti in arrivo sui condoni da un minimo del 10% a un massimo del 100%, sul rientro dei capitali all’estero le imprese infatti non dovranno versare nulla, tanto chi se lo ricorda più che al varo dello scudo fiscale per le persone fisiche (pagando il 4%) il governo aveva assicurato che la misura NON sarebbe stata estesa alle imprese?
si sa: i saldi a prezzi stracciati sono sempre fregature
ellissi
Giuseppe De Rita sul Corsera, chiede ai procuratori generali, alla prossima apertura dell’anno giudiziario, di rispondere al (supposto) calo di fiducia dei cittadini nella magistratura offrendo risposte alle tre domande fondamentali, secondo l’autore, che da essi provengono: la terzietà, la professionalità e la serenità
a parte che il presupposto, il calo di fiducia, è tutt’altro che certo, almeno leggendo il qui già citato “Rapporto annuale sui cittadini e le istituzioni in Italia” a cura di Ilvo Diamanti pubblicato sul Venerdì di Repubblica qualche tempo fa, vorrei provare ad esaminare le tre richieste:
la terzietà: lasciando perdere il fatto che l’estensore si rivolge ai procuratori (parte) e non ai giudici (terzi), i cittadini italiani hanno avuto da sempre la convinzione che la giustizia fosse ‘di parte’, cioè dalla parte dei potenti, e dopo l’archiviazione della stagione di ‘mani pulite’ semplicemente l’hanno di nuovo, il resto del polverone lamentato da De Rita è stato sollevato e sapientemente alimentato dagli interessati, ma tocca poco o nulla i comuni mortali, i quali hanno comunque votato in massa i Berlusconi, i Previti, i Dell’Utri e via rimuovendo
la professionalità: anche facendo finta di non sapere che la professionalità, o meglio la mancanza di essa, è uno dei gravi problemi del nostro paese in ogni settore la cui soluzione non è certo devoluta solo o prevalentemente alla buona volontà dei singoli, mi pare di ricordare che mai nei discorsi di inaugurazione dei procuratori giudiziari sia mancato il forte richiamo alle carenze gravi degli uffici, in termini di strutture, personale e formazione, problemi ai quali non si vede come la magistratura da sola possa dare risposta e che sappiamo bene non hanno mai avuto concreta udienza politica
quanto alla serenità, appartenendo alla sfera delle sensazioni umane, è certo da auspicare e incoraggiare, magari dando un taglio alle indiscriminate accuse e ai quotidiani assalti all’indipendenza della magistratura, quest’ultima evidentemente, a parere di De Rita, unica cosa che agli italiani non interessa
la citazione: “Siamo un popolo di seri professionisti”
c’è da chiedersi se l’autore abbia mai avuto a che fare con un avvocato, un commercialista, un medico ecc., ‘normali’, cioè di quelli alla portata delle tasche di noi comuni mortali
e infatti
ancora autotassazione in calo: quella di novembre -2.5%
differenze
in tempi di vacche magre capita che anche paesi ‘normali’ prendano in considerazione condoni e mezzucci simili per far cassa, logico anche che prendano a modello la patria dei mezzucci, l’Italia, capita così che la serissima Germania pensi a uno scudo fiscale per il rientro dei capitali all’estero, con un’insignificante differenza: i tedeschi che vorranno sanare i propri soldi all’estero dovranno versarne allo stato il 25%, anzichè il risibile 4% pagato dagli italiani
penso di essere facile profeta prevedendo che i tedeschi che ne approfitteranno, nonostante l’alto costo, saranno più degli italiani, perchè loro sanno che questa è un’occasione unica, mentre gli evasori nostrani al contrario sanno che il prossimo, certo, condono sarà più conveniente del precedente
una cosa che noi italiani non impareremo mai: se proprio si è costretti a vendersi la dignità, almeno il prezzo sia adeguato
‘colmi’
premessa autobiografica: sono una che le tasse le ha sempre pagate tutte, compresa la socof di cui nessuno si ricorda più essendo un balzello apparso e scomparso nello spazio di un mattino e che abbiamo pagato credo in 4, ma l’Ici, a ogni scadenza, mi procura una crisi di rabbia e non ho mai accettato bene il fatto di dover tirar fuori soldi per qualcosa che soldi non rende
il colmo? averla pagata ieri mattina e scoprire in serata che saranno varati 12 condoni 12, inclusi i tributi locali
consigli
il pentito Giuffrè, oltre che nel processo a Dell’Utri, sarà sentito anche in quello ad Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa
un consiglio al pentito s’impone: faccia a meno del caffè
il cerchio
mancano i soldi per la ricerca? il governo li trova nella maxi-tassa sulle sigarette
così se non moriremo di tumore ai polmoni, lo dovremo alle sigarette che ci siamo fumati: la perfetta quadratura del cerchio
finalmente
pareva davvero strano che nessuno ci avesse ancora pensato, ma ieri ha rimediato Schifani
a cosa? a dare la colpa della crisi fiat ai governi di centrosinistra
[cronache di bananas]
il ministro della giustizia Castelli nega ai magistrati antimafia il prolungamento dei termini d’indagine per il pentito Giuffrè, nonostante le molte assicurazioni di questi mesi, l’oggettiva importanza del pentito e la quantità e qualità delle sue rivelazioni: quello che non è stato verbalizzato fino ad oggi non potrà più essere utilizzato
è certo del tutto casuale che le ultime dichiarazioni del pentito si riferiscano ai rapporti fra mafia e Forza Italia e che il tribunale di Palermo abbia deciso di acquisire la sua deposizione nel processo contro Dell’Utri
gli extra-comunitari che hanno presentato domanda di regolarizzazione ai sensi della Bossi-Fini non potranno tornare nei paesi d’origine neanche per le festività fino a quando le loro posizioni non saranno definite, tempo previsto nelle grandi città fine 2004, dato che la ricevuta della domanda non è valida come documento d’identità e quindi al successivo rientro sarebbero respinti
non si tratta, come sembra, di volontaria crudeltà: questi, semplicemente, non “ci pensano”, come non pensano agli operai fiat o al futuro di un paese al quale stanno ipotecando, e spendendo, il patrimonio e le entrate dei prossimi cinque anni almeno
il ministro Giovanardi dichiara “irricevibile” l’ordine del giorno della maggioranza sul controllo politico dei libri di storia
ora piacerebbe guardarli in faccia, gli ideatori della bella pensata, tanto protervi e tanto ignari di democrazia