[mi associo]
Paolo Gambescia – Il Messaggero: «L’Italia piange i suoi ragazzi caduti. E scopre una verità che solo i distinguo e le ipocrisie della politica nascondevano: in Iraq la guerra continua. E in guerra si muore.»
chissenefrega
Scajola sull’omicidio Biagi: «Io per questa vicenda ho sofferto moltissimo»
lo so, chissenfrega è poco forte, ma non vorrei essere accusata come mandante linguistica
dialoghi tra sordi
ieri ho letto un post non freschissimo, era del giorno precedente ancora, come a dire preistoria sui blog, mi è venuta la voglia, rara, di dir qualcosa in proposito e l’ho fatto in coda ai 70 commenti che non ho avuto il tempo di leggere tutti, ma che, guardà un po’, pensavo in argomento: invece no, lì adesso si litiga d’altro fra i commentatori, come su un bravo forum, che non è un blog secondo alcuni, secondo altri sì e via litigando
così m’imparo: la prossima volta che mi scappa, me la tengo
[mi associo]
Luciano Gallino: «Il dramma di Genova richiama l’attenzione su una delle vergogne nazionali: l’alto numero di infortuni sul lavoro. (…) Quando si discorre di modernizzazione, chi abbia in mente queste cifre dovrebbe chiedersi se una loro sostanziale riduzione non meriterebbe una priorità più elevata che non, per dire, l’introduzione di qualche altro tipo di occupazione precaria mediante interventi mirati sul mercato del lavoro.»
io no
è da quando B. è uscito con la sua proposta di manifestare tutti uniti contro il terrorismo che tento di capire cosa c’è che tanto mi disturba in una posizione così ragionevole, sensata, politicamente corretta, comprovatamente efficace, e l’unica risposta che mi do è “la persona da cui proviene”; mi è perfettamente chiaro che una risposta del genere dovrebbe essere inaccettabile, ma non posso manifestare contro il terrorismo insieme a chi ha definito l’omicidio di Massimo D’Antona come un “regolamento di conti interno alla sinistra”, e non importa se e quante volte abbia potuto chiederne scusa
forse è nelle regole del bipolarismo, anche se personalmente non lo credo, ma resta il fatto che con questo presidente del consiglio, al quale è ora di finirla di far grazia difinendolo “irresponsabile” quando è invece veramente “estraneo alla democrazia”, nessuna commistione è possibile, pena lo snaturamento e la perdita di significato delle basi stesse del vivere civile
[cronache di bananas]
avevo sospeso da un po’ questa rubrichetta, intanto per la sovrabbondanza di materiale, e un po’ anche perchè se delle malefatte televisive si sono accorti pure nella maggioranza sembrava pleonastica, poi, ieri sera, la querelle commissione europea vs B., che tg3 e tg La7, dopo averla anticipata in sommario, così correttamente scandivano:
1. giovedì: dichiarazioni di B. in conferenza stampa
2. venerdì: il portavoce della commissione europea (non del suo presidente) Reijo Kemppinen interviene puntualizzando la diversa posizione della commissione
3. il medesimo poi ricorda che lo stesso B. era firmatario, in quanto presidente di turno, di un documento contenente la posizione ufficiale europea datato 8 ottobre scorso
4. Bonaiuti recrimina che Prodi avrebbe potuto esprimere prima le proprie diverse posizioni
5. dalla commissione si sconfessa anche quest’ultima tesi: Prodi ha sostenuto esplicitamente, durante i lavori della conferenza, la posizione comune europea
tg1 e tg2, invece, ignorando del tutto la questione in sommario, non trovavano il modo per citare né il punto 3 né il punto 6
ah, sarà un caso, ma nemmeno sull’ADNKronos ho trovato le due notizie, come noterete dai link
intanto il Figaro, noto giornale “comunista” francese, così commenta: «Berlusconi ha trasformato la conferenza stampa in un happening surrealista e stupefacente, presentando la Russia come un sistema democratico dall’avvenire radioso.»
#@??$%&/()@# 2: la vendetta
qualcuno ci ha pensato: ecco un’utility che consente di aggirare i limiti imposti da libero e di continuare a scaricare la posta sul proprio pc
[grazie a Zu]
deus ex machina …
dalla testimonianza di Giovanni Ferrara, allora repubblicano e membro della commissione antamafia presieduta da Violante:
«quando la stesura della Relazione cominciò, era ormai chiaro a tutti che i lunghi anni di lavoro portavano inevitabilmente ad una grave conclusione, difficile da trattare : la voce(in realtà, ben più d’una voce!) che a tutti i livelli politici e non politici circolava da sempre, che ambienti e personaggi democristiani anche di rilievo fossero compromessi con la Mafia, era purtroppo fondata, e pertanto non poteva essere ignorata in un documento ufficiale da consegnare al Parlamento, e dunque al Paese, da una commissione bicamerale politicamente e istituzionalmente responsabile»
«io non credo che fosse solo per opportunistico timore di apparire poco “antimafia” che la maggior parte dei democristiani inclinasse a votare, se possibile, la Relazione: io penso, invece, che tra di loro vi fossero non pochi ormai convinti che, amara e drammatica, fosse giunta finalmente l’occasione di sbarazzarsi d’un sospetto politico e morale che sapevano(al di là delle loro sempre sdegnate negazioni), giustificato e assai grave per il prestigio del loro partito»
«I miei ricordi di quei giorni di grande tensione sono, passati dieci anni (e un’intera epoca storica), mescolati e spezzettati, ma ho ben presente il momento in cui – o Mastella o Casini, di ciò sono quasi certo – disse: “Lui [Andreotti] ha accettato”.»
«Il Presidente Luciano Violante? Quel che ricordo è che tirò un respiro di sollievo: la Commissione aveva seriamente rischiato di naufragare, ma non era affatto naufragata. Se nel frattempo lui stesse segretamente determinando, per telefono, da solo o con pochi intimi, il corso dell’intero sistema politico dell’Italia dell’ultimo decennio del Ventesimo Secolo, non lo so, ma mi sembra piuttosto improbabile.»
… il solito Antreotti
fa una certa impressione, ai tempi della commissione Telekom Serbia, dei trantino, dei marini, dei bondi, dei cicchitto (oddio, lui c’era anche allora), dei consolo, leggere parole come “una commissione bicamerale politicamente e istituzionalmente responsabile“: questa, divo Giulio, è la vera vendetta, esser costretti ogni giorno a rimpiangere i democristiani
bipartisan
due eventi quasi contemporanei, la sentenza del giudice del Tribunale dell’Aquila sul crocifisso che ha scatenato tante polemiche e l’assoluzione di Andreotti, al di là dello strumentale fumus bondiano, richiederebbero finalmente che la nostra classe politica la smettesse di sfuggire alla propria responsabilità di decidere nascondendosi dietro le toghe dei magistrati, i quali potrebbero così tornare nell’ombra che si addice loro; ma per giungere lì occorrono governanti capaci di governare, cioè di prendere posizione e non di “stare al vento”, di essere da guida ai loro elettori e non a rimorchio dei sondaggi, di dire fuor di denti (e di praticare nella compilazione delle liste) che Andreotti, ma anche molti altri, sono “politicamente” impresentabili, e come li giudichi la magistratura è irrilevante, e capaci di accompagnare in modo armonico le modifiche sostanziali della nostra società, sia che si tratti di culture e religioni diverse, sia di abitudini e morali che evolvono
in assenza di scelte, la classe politica continuerà nella finta contrapposizione fra giustizialisti filo-magistrati e garantisti anti-magistrati, e noi cittadini continueremo a vagolare in un limbo in cui termini quali onestà, correttezza, senso della comunità, libertà come limite, continueranno a poter stare in bocca a tutti, dal “picciotto” al poliziotto