l’Italia e le leggi razziali

Gianfranco Fini, in un’intervista a un giornale israeliano, chiede scusa per le leggi raziali “a nome degli italiani”

è senz’altro opportuno che chieda scusa: il suo partito è storicamente erede del fascismo e lui personalmente fino a 10 anni fa definiva Mussolini come “il maggior statista del 900”

è forse anche lecito che chieda scusa a nome di una gran parte del popolo italiano, allora consapevolmente complice o semplicemente, ma non meno colpevolmente, acquiescente

non ha alcun diritto a farlo a nome di TUTTO il popolo italiano, una cui parte, minoritaria ma coraggiosa e irriducibile, non ha mai ceduto: la stessa parte a cui la nostra costituzione riconosce la paternità dell’Italia democratica “nata dalla Resistenza”

non ha diritto a farlo in nome mio, ma soprattutto della mia famiglia, che ha dato 4 partigiani combattenti, 3 staffette, 1 confinato a Ponza, per pura fortuna nessun martire, e che ha nascosto ricercati dal regime e soldati alleati paracadutati e dispersi dietro le linee

per saperne di più sulle leggi raziali potete leggere QUI [special thanks a mio figlio]