pro domo sua

il Foglio cerca di “fare due conti” sul dissesto della finanza pubblica e sulle responsabilità dell’attuale situazione economica, con una curiosa impostazione:

– inonda di dati e cifre sul deficit ereditato dal precedente governo, il famoso “bvuco”, spacciando per fatti le catastrofiche previsioni dell’epoca (quelle della lavagna, per intenderci) di Tvemonti, previsioni smentite dal consuntivo del 2001: basti ricordare che il nuovo governo non dovette fare nessuna manovra correttiva

– cita richiami “ufficiali” al governo di centro-sinistra, però riesce solo a trovare quelli di Fazio; chissà perchè all’epoca ne BCE, ne FMI, ne altri organismi internazionali e neppure quelli nazionali, con la disinteressata eccezione della Banca d’Italia, parevano minimamente preoccupati per la situazione italiana

– infine fa “le bucce” agli altri paesi europei, cercando di accreditare la tesi che “stanno peggio” di noi, tesi che solo un giornale che dall’estero nessuno legge può permettersi di ventilare