[archeosatira – i corsivi di Fortebraccio] Mario Melloni su L’Unità, 1973
Le cronache del primo incontro tra il nostro presidente del Consiglio on. Andreotti e il presidente Nixon alla Casa Bianca, quali si potevano leggere sui giornali di ieri, erano unanimi nel registrare un particolare clima di simpatia e cordialità. I due uomini non si conoscevano – notava il Corriere della Sera – ma «hanno subito ‘sintonizzato’». Ora, può ben darsi che l’on. Andreotti sia compiaciuto di questa «sintonizzazione», ma noi personalmente, se per caso «sintonizzassimo» con uno come Nixon, preferiremmo non farlo sapere.
L’arrivo del nostro presidente del Consiglio «da Williamsburg, dove aveva trascorso la notte con il suo seguito» (Dio mio, che confusione) è stato un po’ misterioso. Ha scritto infatti Il Popolo: «Dalla ‘ellipse’ dove atterrano gli elicotteri che non trasportino il presidente, l’on. Andreotti si è trasferito in automobile». Quel «non trasportino» è oscuro. Quando gli elicotteri, negli USA, trasportano il presidente, dove lo depositano? Sugli alberi? Sia come si voglia, l’ospite italiano è felicemente arrivato col suo seguito davanti a Nixon che lo attendeva sulla scalinata come Wanda Osiris e qui (è sempre Il Popolo che riferisce) «la banda dei marines ha eseguito alla perfezione l’inno di Mameli». […] Mentre la banda dei marines eseguiva «alla perfezione», dopo infinite prove, l’inno di Mameli «una batteria piazzata sulla ‘ellipse’ sparava 17 colpi di cannone». Ecco un omaggio gentile ma superfluo, perchè quando il presidente Nixon vuole accogliere un ospite col saluto delle armi, basta che lo preghi di tendere l’orecchio: dalla Cambogia e dal Laos si sente benissimo il fragore delle bombe dei B52 che sterminano le popolazioni inermi.
la banda del buco
giovedì sera a Excalibur Fenomeno Tvemonti si è esibito nel suo famoso sketch sulla “banda del bvuco”, fra l’altro disturbando in casa loro anche “i socialisti” di altri paesi e dimenticando invece del tutto i buchi dei socialisti (PSI) nostrani anni ’80, chiudendo la semplice e onnivalente equazione socialisti=banda del buco
Alfredo Recanatesi sulla Stampa di oggi analizza quanto la tardiva constatazione della realtà e la mancanza di progettualità di questo governo ci sono già costate a ancor più ci costeranno in futuro
venerdì sera Report ha spiegato cosa comporteranno le alchimie che il nostro, in totale e incontrollata potestà, sta per compiere a spese del patrimonio dello stato, cioè di tutti noi
con quelli della “banda del buco”, per definizione i poveri e un po’ sfigati manigoldi dei “Soliti Ignoti”, dunque il ministro condivide solo l’insipienza: per tutto il resto è molto, molto più pericoloso
[archeosatira – i corsivi di Fortebraccio] Mario Melloni su L’Unità, 1976
Se voi vedete una bella nave o un ricco palazzo vi brillano gli occhi: all’on. Gava, invece, s’alzano e abbassano le mandibole. La facciata di una banca gli fa venire l’acquolina in bocca. Chiamati a un consiglio di amministrazione, voi vi preoccupate di parteciparvi con un notes e una biro, ma Gava ci va con una scodella e una forchetta e se gli accade che deve soffiarsi il naso, fategli caso: ciò che trae di tasca non è un fazzoletto, ma un tovagliolo.
minutaglie
l’infaticabile e fantasiosa opera dei nostri governanti ci tiene concentrati sui massimi sistemi: unità nazionale, informazione, giustizia, stato sociale ecc.
rischiamo così di sottovalutare succose notiziole come quella che traggo dal “belpaese” di Alessandra Longo su Repubblica di carta di ieri:
«DENTIERE A RILENTO – Procede con una certa lentezza il progetto delle cosiddette “dentiere di Stato” personalmente voluto dal premier e destinato agli anziani ultrasessantacinquenni con la pensione minima. Fu annunciato con particolare enfasi molti mesi fa ma la sperimentazione non è ancora partita. Lazio e Piemonte dovrebbero essere le prime regioni a distribuire le dentiere. Successivamente sarà scelta anche una regione del Sud, per evitare discriminazioni. “Molti i nodi da sciogliere” leggiamo su “Il Secolo”, quotidiano di AN, partito di governo: “Non risulta ancora chiaro come i dentisti saranno remunerati per il loro lavoro, visto che nella legge finanziaria non è stato inserito un capitolo ad hoc”. Già: un problema non da poco, perché, sia pur animati da spirito solidale gli operatori del dente giustamente vogliono farsi pagare.
La fase operativa dovrebbe comunque essere avviata a gennaio, dopo una serie di vertici tra i cosiddetti esperti. Nel frattempo agli anziani non resta che continuare a mangiare semolino, sperando che Tremonti si commuova e allenti i cordoni della borsa.»
«Federalismo e tv pubblica nel paese di Curlandia»
dall’articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica: «È vero che anche il resto d’Europa, anche il resto dell’Occidente non versano in condizioni ottimali, ma qui da noi sembra di vivere sul trapezio d’un equilibrista sotto al quale non esiste più alcuna rete di salvaguardia. Sotto al quale c’è un vuoto di idee, un vuoto di forze, un vuoto di razionalità. La sensazione che ciascuno di noi ne ricava è di impotenza e di pericolo. Non è una bella sensazione.»
per Renato Schifani la devolution di Bossi serve a: “semplificare lo stato in un’Italia unita”
Schifani quello vero, non quello di Neri Marcorè a “Mai dire domenica”
appunti
questa è meglio appuntarsela, che poi un po’ noi dimentichiamo e un po’ lui nega: oggi B. si è dichiarato sicuro che non ci sarà la guerra all’Iraq, e ha ricordato la sua “nota” preveggenza
mai come stavolta vorrei che fosse il più grande veggente mai esistito (e lui probabilmente lo crede), però: chissà come la prende Giuliano Ferrara?
balzelli
da giorni si parla della supertassa di 50 centesimi sulle sigarette, che è 5 volte più esosa delle analoghe approvate da ogni governo che dio ci ha mandato, ma la cattiva coscienza di fumatrice accanita mi aveva fin qui impedito di commentare
la maggioranza, che ha già grattato il fondo del barile e ora sta passando al pavimento sottostante, oggi propone anche una tassa del 10% sulle vincite dei giochi a premio, per non parlare della giubilata porno-tax e della tassa sui videogiochi [fonte: il Nuovo]
e perchè non la tassa sul macinato? o, nell’ambito della devolution, il Balzello, quello proprio, medioevale, alle frontiere regionali?
facce di tolla
la notizia (Tg1) è che il cda della Rai si riunisce e nomina i vertici di Sipra e Rai Cinema, proprio quelli che da mesi non si riescono a nominare , e io penso: ecco, ne hanno approfittato ora che sono rimasti solo in 3
e mi sbaglio, perchè anche Staderini era assente, come aveva annunciato
neanche il minimo di bon ton: i due rimasti si affrettano a completare il saccheggio prima di essere mandati a casa
l’interpretazione del mitico Pionati: “il consiglio continua a lavorare”
[aggiornamento] Tg3 ore 19:00 – Baldassarre si giustifica: “abbiamo fatto solo le nomine urgenti”
essendo nove mesi che “urgono”, sapete com’è, il parto non si può rimandare
paralleli
interessante quello di Curzio Maltese su Repubblica fra vertici Rai e governi
la citazione: «Baldassarre e Saccà obbediscono all´ordine del padrone di Mediaset, chiudono “Il Fatto” e “Sciuscià”, e per giunta spargono sulle rovine il sale di programmi demenziali come “Max&Tux” ed “Excalibur” (fra i due, il più comico).»
[informazione, il mio personale osservatorio]
chi abbia visto, ieri sera, solo il Tg1 sarà oggi convinto che l’opposizione ha perso ogni senso della misura e usa l’ostruzionismo in modo immotivato e schizofrenico; infatti non è stato fatto alcun cenno alla forzatura imposta dalla maggioranza al senato di preporre alla discussione sulla finanziaria quella sulla devolution, voluta da Bossi a tutti i costi entro l’anno, nessun cenno al fatto che una tale forzatura alla fine di novembre è del tutto irrituale e strozza necessariamente [la finanaziaria deve essere approvata entro l’anno] ogni discussione su entrambi gli argomenti, contingentando, ad esempio, a sole 11 ore la discussione possibile su una riforma che ha anche grossi risvolti costituzionali; d’altronde il capogruppo di AN, Nania, dichiara fuor di denti che “tanto la maggioranza ha i numeri” per fare quello che vuole
come a dire che discuterne non serve? e il parlamento serve ancora? e il sistema maggioritario vuol dire che un’intero paese può essere sottoposto al ricatto di un’infima minoranza, però indispensabile alla tenuta del governo?