stanare la volpe

ieri sera a 8 e ½ la sentenza della Cassazione, Luca Sofri cerca inutilmente di ‘stanare la volpe’ su una questione che ormai appare chiara a chiunque: la strategia di B. e dei suoi avvocati-parlamentari per risolvere i problemi giudiziari suoi e degli ‘amici’, cioè intervenire con specifiche leggi per specifici reati o singoli procedimenti, si è rivelata fallimentare; la legge sulle rogatorie non ha effetto perchè non è applicabile, essendo sopravanzata dagli accordi internazionali; sulla depenalizzazione del falso in bilancio alcuni giudici hanno sollevato eccezione alla corte europea, in quanto potrebbe essere contraria alle direttive europee; il ‘legittimo sospetto’, reintrodotto nello stesso modo indeterminato e discrezionale che già nel passato aveva prodotto inevitabili sentenze di rigetto, non ha avuto miglior fortuna, né, a quanto pare, i giudici di Cassazione a sezioni unite (pare all’unanimità, indiscrezione di oggi) hanno probabilmente ritenuto di dovere ‘fedeltà’ particolari a questa maggioranza, o considerato questi processi di qualche grave momento, come invece con ogni evidenza fecero nei confronti dei governi democristiani e di vicende che spesso coinvolgevano istituzioni, servizi segreti, paesi amici, come quando trasferirono i processi del Vajont, di Piazza Fontana ecc.

dunque perchè, è la domanda di Sofri e più obliquamente anche di Ferrara, la maggioranza ha perso e fatto perdere al parlamento un anno e mezzo e sollevato infinite contestazioni in questi inutili esercizi, anzichè affrontare di petto riforme, come l’introduzione di qualche istituto di salvaguardia per i governanti? Gli avvocati-parlamentari di B. sono degli incapaci?

naturalmente la volpe non è stata stanata, anche perchè sia Schifani che Iannuzzi come ‘volpi’ sono decisamente fuori parte

la mia, assolutamente personale, risposta al quesito è che, semplicemente, a B. una soluzione che sia provvisoria, valida solo finchè resta al governo, non serve nè interessa, che B. è ‘sceso in campo’ anche, se non principalmente, per avere il potere di mettersi al riparo da situazioni che paventava, se non prevedeva, che garantire l’immunità solo a se stesso e non anche ad alcuni suoi ‘amici’ come Previti e Dell’Utri non risolve i suoi problemi, che, quindi, ciò che gli serve è la chiusura tombale di quei processi, che per averla, com’è dimostrato dai fatti, è disposto ad accontentarsi di prescrizioni e amnistie, con assoluta indifferenza per quisquilie come la propria immagine morale, ma non è disposto a correre il rischio della sentenza

perchè? la risposta, a me, pare evidente

… comunque

la Cassazione ha rigettato la richiesta e condannato i richiedenti al pagamento delle spese [AdnKronos]

non che cambi nulla, a proposito di quanto scritto qui sotto, ma almeno i ‘sereni’ e ‘professionali’ (lo sostenevano, fino ad oggi, i giornali di B.) giudici di Cassazione hanno reso giustizia alla magistratura di Milano: grazie

pessimismo

in attesa della decisione della Cassazione sullo spostamento dei processi milanesi, leggo questo articolo redazionale su La Stampa e questo intervento di Nando Dalla Chiesa su L’Unità

il fatto è che hanno ragione; il guaio è che alla fine, qualunque sarà, le nostre chances di diventare un paese normale, uno in cui i politici fanno i politici, i magistrati fanno i magistrati, gli imprenditori fanno gli imprenditori, gli editori fanno gli editori le vedremo col binocolo: da molto, molto lontano; il rimpianto è che nessuna forza politica abbia avuto il coraggio o l’interesse a raccogliere la sfida al momento giusto, dieci anni fa, quando Mani Pulite ne offrì l’unica reale opportunità

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Castello di Torrechiara (PR)
E’ su una delle prime colline dell’Appennino a 18 km da Parma. Pier Maria Rossi, capitano del duca di Milano, aveva vasti possedimenti fra la Val Taro e la Val Parma. Dal 1448 al 1460 fece costruire il castello più come corte signorile che per ragioni militari: le artiglierie rendevano inevitabile il declino del castello tradizionale. Nella Camera d’Oro Benedetto Bembo affrescò Bianca Pellegrini da Arluno, amante di Pier Maria che in pianura, in collina in montagna viaggia fra un castello e l’altro alla ricerca dell’amato. Vestita da pellegrina, naturalmente. La forza scenografica di Torrechiara è tale da essere stata utilizzata dall’editore Einaudi per la sua "Storia d’Italia" e, last but not least, da Donner nel film Ladyhawke.

© fungo simbionte

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Verona, Coro della Chiesa di S.Maria in Organo

Fra’ Giovanni da Verona (c.1457-1525)



Realizzata nell’ultimo decennio del ‘500. Oltre che intarsiatore, fra’ Giovanni era anche architetto. Lavorò quasi esclusivamente per due monasteri dell’ordine olivetano: oltre a quello di Verona, per Monteoliveto Maggiore in Toscana. Sempre stalli del coro e candelabri, ma a Verona diresse i lavori anche del campanile. I soggetti rappresentati nelle tarsie sono svariati: paesaggi, libri, persone, architetture, poliedri, animali, oggetti religiosi. Sempre con un incredibile senso prospettico ed illusionistico. La chiesa di S.Maria in Organo è non distante dal Teatro Romano (che non è l’Arena) ed è quindi un po’ fuori dai consueti itinerari.

© fungo simbionte

non ancora

“la Gran Bretagna non è l’Italia … ancora”, questo il titolo di un articolo a firma Nick Cohen sull’Observer di oggi, dal quale si scopre che la tattica di B. contro i, pochi, media che non controlla in Italia, cioè le cause civili con richieste di risarcimento milionarie (in euro), viene adottata anche contro i media stranieri; all’Economist, ad esempio, ne hanno già collezionata qualcuna e, oltre all’onere aggiuntivo di dover sostenere una causa in un paese e in una lingua straniera, l’editore si scontra pure con i tempi e gli esiti imprevedibili della giustizia civile in Italia, col bel risultato che ora ci pensa due volte a lasciar pubblicare inchieste, per quanto ben circostanziate, sgradevoli per il nostro presidente del consiglio

la citazione: “una buona storia per i media, è sempre una pessima notizia per qualcuno […] il regno de ‘Il Cavaliere’ , Silvio Berlusconi, è la miglior storia in Europa. Rappresenta indubitabilmente cattive notizie per l’Italia.”

B. lo fa perchè può, perchè ha i ‘piccioli’: ha ragione Giulietto Chiesa, la democrazia in occidente sta subendo una pericolosa involuzione

treviso

a Treviso ho abitato un anno quando ne avevo tre, ne ricordo solo il giardinetto di casa, il muretto che lo separava da quello dell’amichetta mia Pucci, le lumache che incessantemente lo attraversavano, e che sono responsabili della mia incapacità di considerarle animali commestibili, e lo studio del dottore che mi ha ricucito la testa (ebbene sì: ho sbattuto la testa da piccola), ma nonostante le poche tracce che ne conservo, non riesco a non considerarla anche un po’ casa mia e a dispiacermi per la trista fama che ultimamente la circonda, fama comprovata dal sondaggio di GranBaol

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Montefiore dell’Aso (AP), Chiesa di S.Lucia
Carlo Crivelli (c.1430-c.1500), Santa Maria Maddalena (c. 1470).
Tempera su tavola 174×54. Il Crivelli fugge da Venezia nelle Marche nel 1457 a seguito di una condanna per il rapimento della moglie di un marinaio. Da allora, esegue opere in tutti i principali centri delle Marche da Ancona in giù. Ancora oggi, si trovano sue opere in 7 località marchigiane: Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Corridonia, Montefiore dell’Aso, Monte S.Martino, Massa Fermana. Ma la maggior parte sono state disperse in musei in tutto il mondo prima che, all’inizio del ‘900, venisse riscoperta la grandezza del Crivelli. Altre volte, nei polittici, il Crivelli rappresenta S.Maria Maddalena. Questa, è la più famosa.

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