super partes
equiparare la Ariosto, le cui affermazioni hanno avuto riscontri documentali, a Marini, per ora e fino a documento contrario, solo un testimone dalla scarsa (e come tale conosciuta) credibilità; una sentenza emessa (sia pur solo in primo grado) dalla magistratura giudicante a un’indagine parlamentare, e chissà perchè la prima sarebbe politicizzata e come tale destituita di fondamento e la seconda no; eventi di rilevanza penale che, anche ove avvenuti, sarebbero nell’ambito dell’attività politica (colpevoli errori, sia pure) e/o dell’annosa e mai risolta questione del finanziamento della medesima con altri, con tutte le cautele dovute a sentenze solo di primo grado, che hanno riferimento a reati comuni, e anche piuttosto gravi, quali la corruzione in atti giudiziari, riferiti a persone in ambito della loro attività imprenditoriale antecedente la “discesa in campo” politica, attività sulle quali dubbi sulla limpidezza sussistono da almeno 20 anni; tutto ciò è essere super partes?
io credo di no, è solo la quadratura del cerchio della strategia messa in atto: confondere le carte, far tacere tutte le voci, quelle fasulle come quelle vere, equiparare comportamenti niente affatto assimilabili e assolvere tutti, insomma barattare oro con perilne di vetro, nella miglior tradizione del capitalismo di rapina che è connaturata a questa gente