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ieri sera “8 e 1/2”, ospiti Antonio Socci, Ezio Mauro e Paolo Mieli, argomento “la nuova cultura di destra” rappresentata appunto da Socci, si è trasformata in un bellissimo giardino d’infanzia ad uso e consumo del fortunato “bambino prodigio”: col generoso intento didattico-morale, proprio dei puericoltori illuminati, di accettare comprendere e incoraggiare l’aliena diversità del piccolo “estraneo” e nel contempo educarlo ai valori condivisi della nostra comunità, Mieli ha improvvisato una lezioncina di storia aliena alla portata del piccolo discente, Mauro ha cercato di spiegargli, semplificando al massimo come doveroso, i nostri valori fondanti evitando però con garbo di colpevolizzarlo per averne di diversi, Giuliano Ferrara, il più materno, lo ha incoraggiato, appoggiato e difeso a oltranza, e lui, il piccolo, è stato perfettamente a suo agio, intervenendo, contraddicendo, proponendo e promuovendo se stesso, pur con l’ondivaga logica e l’incostante attenzione proprie dell’infanzia

alla fine i generosi maestri esibivano il sorriso soddisfatto, pur se un po’ condiscendente, di chi è consapevole del buon lavoro svolto: unico neo a tanto successo il palese disagio di Luca Sofri, per ruolo imposto docente per l’anagrafe discepolo lui pure, innervosito sia dal paternalismo dei maestri più titolati che dalla disinvoltura acritica del piccolo prodigio

nel mio personale indice di gradimento Luca Sofri cresce ogni giorno un po’: vai Luca