[archeosatira – i corsivi di Fortebraccio] Mario Melloni su L’Unità, 1974
[…] Palpita nel nostro cuore marxista un segreto liberalismo che ci conturba: un vago desiderio di ereditare, una inconfessata voglia di un conto corrente, il sogno di una felice speculazione in borsa, ci fanno, a volte, invidia i liberali, ai quali va riconosciuto il merito storico di avere chiamato libertà tutte le cose che la libertà dovrebbe far perdere, invece che conservare: il ladrocinio, la speculazione, lo sfruttamento, il privilegio, l’egoismo. Un vero liberale, accertato che tale effettivamente sia, dovrebbe passare i suoi giorni in galera. […]
che conoscesse B. e ne prevedesse la “discesa in campo”?