relazioni pericolose
che si possa scrivere di un sindacato qualsiasi, e a maggior ragione di quelli dei lavoratori, «In definitiva il vertice di ieri rilancia l’alleanza tra governo, Confindustria, Cisl e Uil.», com’è scritto in un articolo di Sarcina sul Corsera è cosa che dovrebbe far riflettere, e che poi tale “alleanza” vada a discapito, volutamente e dichiaratamente, del più forte sindacato dei lavoratori non è nemmeno l’aspetto più negativo
lo è invece, ed è pericoloso e niente affatto moderno o liberista, che un tale sitema di rapporti, corporativo, verticistico e avulso da ogni controllo democratico, stia sostituendo quello sano e democraticamente maturo degli “interessi contrapposti”, ricomposti nella trattativa e nella concertazione alla luce del sole
tale sistema, che è tipico delle democrazie compiute e che non si applica solo alle relazioni industriali, anzichè permeare poco a poco tutto il nostro sistema democratico se ne allontana sempre più sull’onda di una deriva populista che ci porterà ovunque fuorchè nel futuro
che dopo la firma del Patto per l’Italia, dopo l’aver inviato lettere fotocopia con quella di Confindustria al governo, dopo aver minimizzato lo sciopero generale della CGIL, dopo aver partecipato senza batter ciglio a riunioni preparatorie dell’incontro di ieri sulla finanziaria a cui la CGIL non era neppure invitata, Pezzotta e Angeletti continuino ad incolpare Cofferati ed Epifani per la rottura dell’unità sindacale è fatto che si commenta da solo, e comunque nel futuro pare d’intravedere un facile sbocco: quando la CGIL sarà rimasto l’unico sindacato sulla piazza, perchè gli altri saranno “altro”, l’unità sarà perfettamente ricomposta