La maggioranza più coesa, il governo più operoso e meno litigioso, il presidente del consiglio più autorevole della storia repubblicana, questa l’immagine che da sempre si accredita, non sono in grado, dopo 6 mesi di vacanza, di nominare un nuovo ministro degli esteri.

Lo dichiara, una volta tanto esplicitamente, B. ieri al convegno delle “feluche”, al quale fra l’altro doveva presentare la promessa riforma della nostra diplomazia.

Ma per le riforme ci vogliono soldi, e il nostro stato non ne ha [ancora B.].

Che il nostro premier sia stato contagiato dal pericoloso virus della verità? O ha concluso che noi italiani non capiamo nemmeno quel pochissimo di cui ci credeva capaci?

Nel frattempo alle feluche ha somministrato nell’ordine: l’appassionante racconto delle amicizie personali strette coi “grandi della terra” e una lezione di marketing che, in attesa della riforma, trasformerà i nostri diplomatici in promoter. Vuoi mettere?