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non è successo [non ancora] esattamente quello che mi aspettavo, ma qualcuno un filino di spina dorsale comincia a tirarla fuori: Daniela Tagliafico, vicedirettore del Tg1, ha chiesto al direttore Clemente Mimun di essere esonerata dall’incarico in una lettera, consegnata anche al cdr e affissa in bacheca
Lilli Gruber, Davide Sassoli, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Donatella Scarnati, Danila Bonito, Andrea Montanari,La Sorsa, Bruno Luverà, Paolo Di Giannantonio, Fabio Zavattaro, Girgio Balzoni e Duilio Gianmaria [Giorgino no] sono fra i 30 firmatari di un documento in cui denunciano un «disagio ormai intollerabile» – «spesso abbiamo condiviso lo stesso imbarazzo professionale»

Clemente J., nella scia del suo autorevole Boss liftato, risponde mettendo sullo stesso livello le contestazioni professionali e politiche della sua vice alle scritte antisemite sui muri della Rai; la maggioranza invece, con fantasia, replica: tutti comunisti

Sebastiano Messina: «Un vicedirettore che se ne va perché non vuole più stare al gioco di Mimun, con la solidarietà di trenta colleghi, non è una faccenda interna del Tg1. È il primo ingranaggio che si rompe, rumorosamente e clamorosamente, nell’oliatissima macchina blindata di un telegiornale ormai del tutto berlusconizzato. E’ il primo vero segnale di dissenso che si leva dall’interno del primo tg italiano contro l’uso delle notizie come strumento di persuasione occulta del telespettatore.»