diario
non ho mai usato, nè ho mai pensato di farlo, questo blog come diario personale, ma in questo giorno di tragica vigilia ho voglia di aprire e condividere coi viandanti una pagina del mio diario mentale che risale al 1991, a Desert Storm
in questi ultimi giorni sempre più mi assalgono, e mi incupiscono, i ricordi della prima guerra ‘in diretta Tv’ della mia vita, il fascinante orrore dei filmati notturni a infrarossi che somigliavano terribilmente ai primi giochi al computer a grafica minima, assolutamente disumanizzati, la prima volta che ho sentito espressioni come ‘danni collaterali’ usata per descrivere morti civili ammazzati, come ‘operazione chirugica’ intesa, chissà poi perchè, come qualcosa di positivo, come se la chirurgia non fosse truce e sanguinolenta, e il tono di rabbrividente normalità, quando non di aperta ammirazione, dei giornalisti che le pronunciavano
e infine, più orribile di tutto, i discorsi ‘da bar’, tutti che sapevano tutto di bombe intelligenti, di aerei invisibili, di strategie militari, di conteggio dei ‘danni’, esattamente come da sempre si fa dopo le domeniche di campionato per il calcio, o come si sarebbe fatto di lì a pochi anni per le regate di vela della Coppa America: tutti diventati generali, così come skipper o allenatori
e se oggi dico ‘non in mio nome’ a chi questa guerra la combatterà, dico anche ‘non con la mia complicità’ a chi vorrà mostrarmela o parlarmene come fosse ordinaria amministrazione