tutto si tene

qualcuno l’allarme l’aveva lanciato, ma trattandosi di argomento assai specialistico, come spesso succede, quasi nessuno, politici e giornalisti, si era preso la briga di cercare di spiegarcelo: la cultura economica rappresentata da questo governo e dai suoi sodali, come la parte di confindustria che ha espresso la leadership di D’Amato, è un pericolo per i livelli di industrializzazione del nostro paese, perchè è cultura mercantile, di servizi, al massimo della finanza, mentre in campo industriale è nostalgica della produzione “protetta” e “sovvenzionata” oggi non più perseguibile perchè non in grado di reggere la concorrenza globalizzata, quindi senza alcun riguardo per i fondamentali della competitività industriale, che non sta nel costo del lavoro, ma nella qualità del prodotto, quindi in ricerca e formazione

oggi la crisi FIAT, imputabile anche alla medesima cultura, ce ne mostra nei fatti i guasti