14 settembre: il mio

ore 14,05 angolo via Emanuele Filiberto – via Carlo Felice, accompagnata dall’amica Anna incontro Claudio Sabelli Fioretti e i lobbisti del suo blog, fra i quali il “bloggista” Ludik, ci presentiamo, ricevo la maglietta che ci siamo fatti fare [FATTO L’INGANNO, TROVATA LA LEGGE] che fa pendant col cartello che inalbero, che io con il mio compagno ed Anna abbiamo passato la mattina a fare (non siamo esperti) e che, nonostante le mie aspettative, regge fino alla fine

verso le 15,00, raggiunta da famiglia e amici, la calca mostruosa ci costringe a risalire la via Carlo Felice, perdo di vista la maggior parte dei lobbisti, per fortuna non i familiari, siamo comunque schiacciati fra un muro di persone e non sentiremo una parola dei primi interventi, ne Moretti ne nessun altro fino a Gino Strada, da lì in poi sarà possibile sentire quasi tutto, entusiasmarsi, applaudire, saltare, ondeggiare con Samarcanda, approvare Moretti che rifiuta di entrare nei balletti sulle cifre, ridere quando Flores cita, per contarci, la manifestazione di FI del 98, il famoso “milione” di San Giovanni (ma noi siamo il doppio) e poi il “gran finale”, il concerto di Mannoia e De Gregori, La storia siamo noi, Buonanotte Fiorellino mentre la telecamera inquadra sul maxischermo Rosi Bindi (indimenticabile), e infine Viva l’Italia, quando l’ultimo verso, intonato in coro e urlato da tutta la piazza, “l’Italia che resiste”, trascolora nella piazza nello spontaneo canto di Bella Ciao, trascinando anche il palco

una vera festa di protesta, che fa giustizia da sola dei tentativi di minimizzarla, ridicolizzarla o criminalizzarla: a sinistra i critici se ne sono resi conto immediatamente, solo vedendone la portata, a destra si sa, alcuni sono inesperti, altri si credono furbi, altri ancora onnipotenti, ma capiranno anche loro

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