L’altro ieri leggendone sui giornali mi chiedevo un po’ moralisticamente che ci fosse mai andata a fare la mamma-di-cogne al mcs. Qual era la ragione ultima, intendo dire, oltre le solite considerazioni sul circo mediatico (bello eh, e’ una vita che mi chiedevo dove avrei potuto scriverlo), sull’incapacita’ di tenersi per se’ i fatti propri una volta che si sia esposti anche una volta sola alle radiazioni televisive e che ragione c’era di andarsi a sedere sul trono sul quale giusto la settimana prima con eguale evidenza sedeva il presidente del consiglio. Oggi i titoli di repubblica svelano l’arcano: Taormina: assalto ai media, cosi’ ristabiliremo la verita’. Ancora dall’intervista rilasciata ad Antonello Caporale: “[…] una strabiliante invasione mediatica, una copertura totale e assolutamente debordante. abbiamo valutato indifferibile presentarci con la nostra verità (a proposito dell’annuncio della gravidanza) […]”. Ristabilire la verita’, secondo l’esimio giurista gia’ sottosegretario epurato, e’ quindi possibile rilanciando sul palcoscenico mediatico (e due) la vicenda pubblica e personale della signora di cogne al pari di qualsiasi aspirante velina, programmando apparizioni al mcs o da vespa per mostrarci ecografie e prime rughe, stabilire la linea difensiva in base ai sondaggi di opinione e scegliere le date del processo dopo aver studiato i dati auditel. Per il processo, che pure si dovra’ fare, a questo punto non si potra’ che scegliere il tribunale di biscardi.