B. è un “ribassista”?

il presidente del consiglio annuncia da giorni la ripresa delle privatizzazioni: ad ogni annuncio le azioni di ENI ed ENEL crollano

il ribasso del valore delle azioni di proprietà pubblica non è, ovviamente, nel nostro interesse, e allora?

L’antico vizio della sinistra

Invito a leggere l’articolo “Portavoce e convention i girotondi si dividono” di Concita De Gregorio sul sito di Repubblica in data odierna.

Sempre la stessa storia che si ripete. Capisco che è nella natura umana. Capirei se girotondi (non ancora coordinati) e comitati di cittadini per l’Ulivo (altrettanto – anche tra di loro si manifestano gelosie e protagonismi) fossero già degli effettivi centri di potere (sic!). Ma litigare prima ancora di aver costruito mi sembra davvero eccessivo. E, purtroppo, mi conferma una mia vecchia convinzione: la necessità di una leadership naturalmente accettata da tutti per la sua indiscussa autorevolezza. Che è poi anche il problema del centro sinistra.

Si ha un bel dire che prima devono venire i programmi e le strutture organizzative e poi si sceglie il leader ( o i leader). In mancanza di una leadership indiscussa (per autorevolezza, non per autorità) attorno alla quale si formano strutture e programmi, si assiste alla lite di galletti nel pollaio. Con il magnifico risultato di spaccarsi prima ancora di essersi uniti. Altro che programmi e strutture!

Un corno rosso per il Cavaliere

Dopo la fenomenale teoria monetarista, nota come Teorema Tremonti, che stabilisce la dipendenza dell’inflazione dall’Euro moneta (e non banconota), è stata illustrata direttamente dal Cavaliere, con dovizia di particolari e con il solito convincente eloquio, una nuova affascinante ipotesi economica.

Secondo questa moderna teoria, che di colpo declassa tutti i manuali di economia politica in circolazione a testi di interesse archeologico, i cicli economici negativi sono causati dalla propensione all’allarmismo da parte delle opposizioni, le quali svolgono una nefasta azione iettatrice. Da questo si potrebbe dedurre che sia sufficiente eliminare le opposizioni per riportare a valori accettabili i fondamentali di un’economia.

Il Cavaliere, però, nella sua magnanimità, invece di far proporre a uno dei suoi fedeli deputati una nuovo disegno di legge per l’introduzione del reato di procurato disastro economico nazionale a mezzo diffusione di indici economici reali, invita l’opposizione tutta a collaborare con il governo.

La reazione dell’opposizione viene giudicata stravagante perché Fassino chiede che il governo cambi politica. Che stolto! Sarebbe stato sufficiente regalare al Cavaliere un grande corno rosso per ristabilire un dialogo costruttivo (come ai rimpianti tempi della bicamerale e della teoria dalemiana dell’inciucio).

[informazione – il mio personale osservatorio]

tutti i Tg Rai danno oggi notizia dei dati ISTAT sull’occupazione in aumento, Tg1 e Tg2 dimenticano però di riferire che l’ISTAT segnala contemporaneamente il rallentamento del ritmo di crescita

[legittimo sospetto giorno per giorno]

licenziato dalle commissioni giustizia e affari costituzionali il testo della Cirami [47 voti, tutta la maggioranza, favorevoli; 34, tutta l’oppisizione, contrari], che sarà quindi in aula il 25 come deciso da Casini, nel testo originario, respingendo tutti gli emendamenti dell’opposizione, primi fra tutti quelli di natura cosituzionale, e non presentandone di propri, nonostante la palese contrarietà del presidente Ciampi a promulgare una legge di quasi certa incostituzionalità

chi ha satellite e tempo libero, da dopodomani potrà seguire in diretta il dibattito a Montecitorio

scherzi a parte

Massimo Giannini su Repubblica di oggi: «Berlusconi chiede aiuto all´opposizione. O siamo su “Scherzi a parte”, o è accaduto un miracolo del quale nessuno si è accorto. Allo stato dei fatti, e alla luce delle ultime dichiarazioni del portavoce del premier, delle due ipotesi sembra più vera la prima.»

Tremonteide

dall’articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica di ieri:

«Quegli impegni [elettorali] sarebbe stato faticoso mantenerli in un’economia che avesse marciato a pieno ritmo, ma adempierli in una fase di stagnazione protratta ormai da due anni era manifestamente impossibile. Questo bisognava confessare alla pubblica opinione. Ma una confessione del genere significava stampare sulla fronte del “premier”, dei suoi alleati, della sua squadra di governo e in particolare del super-ministro del Tesoro, la qualifica di venditori di tappeti e sulla fronte dei loro sventurati “supporter” la qualifica di allocchi.»

«A me sembra straordinario che un paese economicamente maturo sopporti un ministro e una squadra di così modesto livello; che una classe imprenditoriale che passa per essere moderna e agguerrita sia guidata da un personaggio e da una squadra che le ha sbagliate tutte senza eccezione alcuna e che soltanto adesso si accorge quale abisso si è scavata sotto i piedi; che un sindacato cosiddetto moderato abbia accettato un piatto di lenticchie senza rendersi conto che mancava la legna per poterlo cucinare. Tutto ciò avviene perché Berlusconi non può perder la faccia. E ancora non si accorgono che l’ha già persa e che i suoi tappeti falso-persiani non li compra più nessuno.»

il fenomeno

ieri alle camere Tvemonti, incalzato fino all’ultimo da Ciampi, ha finalmente dato i numeri giusti, dopo aver “dato i numeri” per un anno intero, almeno sulle previsioni se non sulla manovra, che continua imperterrito a sottostimare, e ha motivato il ricorso al concordato fiscale come mezzo per «far emergere base imponibile»

sull’ottenibiltà di tale risultato leggete l’opinione contraria degli economisti online de La Voce

[legittimo sospetto giorno per giorno]

il giudice Carfì, presidente del collegio giudicante al processo contro B. e Previti, ha dichiarato che il collegio medesimo non emetterà sentenza prima della pronuncia della Corte Costituzionale: un atto tanto più garantista e rispettoso in quanto non “necessario”, da parte di un giudice che si pretende “rosso” e fazioso

tuttavia il giudice un accenno stancamente polemico se l’è permesso, affermando che se poi fosse approvata la Cirami, a quella sentenza non si arriverà comunque mai

qualcuno pensa: adesso alla Camera la cdl allenterà la presa, concederà tempo alla discussione? sbagliato, perchè gli interessati non solo non vogliono, com’è ovvio, la sentenza, ma nemmeno possono tollerare l’argomentata requisitoria del pubblico ministero che renderebbe evidente come le prove (esaustive o no sarebbe compito dei giudici stabilire) che giustificano il processo esistono e non vi è stata alcuna persecuzione

riforma della scuola

dato che Tvemonti ha chiuso i cordoni della borsa e per la scuola pubblica non c’è una lira, dato che la sperimentazione deve partire tutti i giorni ma il ministro continua a non firmare il decreto, dato che tutti sono contrari, compreso il consiglio consultivo del ministero, dato che tutto sommato a questo governo la scuola pubblica non interessa affatto, la Moratti ha deciso che la riforma della modernità consisterà nella rianimazione bocca a bocca di una norma comatosa del 1928: crocefisso obbligatorio nelle aule, sempre ammesso che per acquistare quelli necessari ci siano i soldi

il tutto nello stesso giorno in cui la ministra si è dichiarata “perfettamente d’accordo” con le parole di Ciampi che, tra l’altro, individuano nella scuola pubblica il luogo dove far crescere positivamente una civiltà multietnica