ma…

leggo: Una maggioranza moderata fatta di gente per bene in cui si riconoscono tutti i figli di Allah che hanno eletto il valore assoluto e universale della sacralità della vita come il principio discriminante tra il Bene e il Male. Una decisa scelta a favore della cultura della vita, la vita di tutti, ebrei, cristiani, musulmani…

premesse:

sull’argomento “civiltà”, in momenti come questi, qualsiasi scelta di moderazione, da qualunque parte arrivi, e’ sicuramente benedetta

volendo fare graduatorie, quello che e’ appena successo in Ossezia si iscrive a buon diritto alle peggiori barbarie che la storia dell’umanita’ ricordi, i pensieri che seguono non vogliono giustificare questo, né nessun altro atto di terrore

***

il primo fondamentale segnale di moderazione non dovrebbe consistere nello smettere, da ogni parte, di parlare di Bene e di Male come valori assoluti, “maiuscoli”, definiti una volta per sempre (da noi e dai nostri amici, ben inteso), per poi appropriarci del primo come per diritto divino e senza necessita’ di prova e appioppare il secondo al nemico del momento?

anche se non esplicitato, l’iniziativa di cui sopra parte dal chiarissimo assunto che, mentre cristiani ed ebrei condividono gia’ “il valore assoluto e universale della sacralità della vita”, i musulmani invece sono ben lontani dal fare altrettanto

ora, se la seconda parte dell’equazione almeno ove riferita a una parte non secondaria della galassia araba e’ difficilmente negabile, la prima parte mi pare una concessione troppo generosa verso livelli culturali, quelli dell’Occidente e di Israele (per finirla di assimilare sotto ombrelli religiosi questioni che invece sono squisitamente politico-culturali), che al massimo si puo’ sostenere abbiano raggiunto la piena consapevolezza del valore assoluto e universale della sacralità della vita propria e a malapena, forse, di quella dei propri simili, vicini, amici

né è difficile averne dimostrazione: dov’è il nostro orrore, il nostro concetto della sacralità della vita, soprattutto di quella dei bambini che tanto, giustamente, ci angoscia in questi giorni, quando conosciamo benissimo, ad esempio, l’esistenza di una vera e propria emergenza, quella dei bambini rapiti per il mercato della pedofilia estrema e del traffico di organi, bambini che provengono da tutti i paesi piu’ poveri del mondo, incluso qualcuno del cosiddetto occidente, e sono destinati ai paesi piu’ ricchi del mondo, quindi noi in primo luogo?

e quanto ci e’ sacra la vita dei bambini che muoiono di fame, mentre noi sosteniamo con dazi ed aiuti pari a interi bilanci di stati africani le nostre agricolture a scapito delle loro?

e allora, forse, dovremmo essere i primi a compiere nei fatti quella “decisa scelta a favore della cultura della vita, la vita di tutti” che chiediamo agli altri, e magari la nostra richiesta diventera’ talmente autorevole da dover essere imitata

vive la diference – aggiornamenti

nei sistemi bipolari, e’ evidente, le collaborazione e gli accordi fra maggioranza eopposizione sono eccezioni alla regola che vanno costruiti e gestiti volta a volta

in Francia ieri l’unita’ nazionale e’ stata concordata fra maggioranza e opposizione in un confronto chiesto dal primo ministro che ha convocato i rappresentanti di tutti i partiti e con loro ha parlato a lungo: loro hanno capito come funziona

il nostro governo ogni volta “pretende” l’unita’ nazionale su una fiducia “a prescindere” che non ha motivo di essere: non ha capito

ah… e intanto, in Italia il nuovo ministro degli esteri Scelli continua a le trattative per il recupero della salma di Enzo Baldoni

vive la diference

due governi, entrambi europei, entrambi “liberisti”, entrambi di centrodestra, e pero’ due stili, come a dire: una faccia, ma due razze

rapiti due francesi in Iraq: il governo di quel paese viene convocato e si riunisce d’urgenza, il ministro degli esteri viene immediatamente spedito a fare il proprio mestiere, cioe’ a tentare di risolvere in loco la situazione, dando cosi’ almeno la sensazione che a) c’è qualcuno sul ponte di comando; b) ed e’ l’unico abilitato a fare dichiarazioni e a prendere impegni pubblici; c) le scelte e le gravi decisioni conseguenti sono frutto della consultazione al massimo livello di tutte le intelligenze chiamate al governo; d) le trattative sono saldamente in mano al comandante in capo della diplomazia, evitando il rischio di non prendere decisioni sufficientemente tempestive

in aprile, quando furono rapiti i 4 contractors italiani non solo il governo non si riuni’ affatto, affaccendato in altri e vari litigi, ma il nostro grande capo non soprassedette nemmeno a trascorrere il week end [sacro per i due amiconi banana e cespuglio, che tanto a governare non sono capaci] in Sardegna “ma si e’ mantenuto in contatto telefonico con Gianni Letta” [perche’ non ci governa direttamente Gianni Letta e’ un mistero che mi angoscia da un po’], mentre il ministro degli esteri stava saldamente sul ponte di comando, si’, pero’ versione CdL, cioe’ a Porta a Porta, ad esibirsi nell’indimenticato pezzo «non sappiamo nemmeno se c’e’ davvero un morto… un morto c’e’ ma non sappiamo chi e’… ok, confermo [il prezzo e’ giusto?], il morto e’ Quattrocchi», senza il quale la nazione sarebbe stata orbata del suo reality show preferito

e il copione non si e’ interamente ripetuto per Enzo Baldoni solo perche’ Vespa e’ ancora in ferie [e non dovrebbe: in alternativa a Gianni Letta, potrebbe governarci direttamente lui] e al nuovo ministro degli esteri, tal Maurizio Scelli, e’ mancata la tribuna; invece il premier bandanato sta ancora, sempre, in Sardegna, da dove da mesi rassicura il mondo, “non ci faremo intimidire”, e i nostri soldati, “consideratemi sempre con voi” [no comment]

ps: oddio… ripensandoci… nemmeno un’unica faccia, che una e’ liftata e l’altra no

la trave e la pagliuzza

si sono dette molte cose irresponsabili sulla tragedia di Enzo Baldoni, non ultime le reiterate dichiarazioni ottimistiche di Scelli e di Frattini, che, a non voler fare i paranoici, denotano come minimo una grave e colpevole sottovalutazione degli eventi

si sono scritte parole di denigrazione, di dileggio, di sberleffo del tutto gratuito, come parzialmente documentato qui sotto

ci sono anche molti dubbi su come sono state condotte le trattative, e addirittura se trattative ci siano davvero state, e si sospettano depistaggi e manipolazione delle notizie, con o senza l’uso e l’intervento dei “servizi”

e quindi, di cosa si potra’ mai occupare un terzista doc come Panebianco?

ma delle scomposte reazioni del «popolo di sinistra», ovviamente

per non dimenticare

alcune, spero immortali, parole da Libero

Renato Farina:

«Gli esperti dell’intelligence atlantica hanno molti dubbi su tutta la vicenda. Il volto del prigioniero non rivela contrazioni inevitabili per chi si trovi sull’orlo dell’abisso. Non appaiono intorno all’italiano uomini armati e mascherati. Potrebbe essere una recita»

e ancora:

«Garantiamo, nel nostro piccolo, ai suoi rapitori islamici: tifa per voi, per la resistenza irachena. Non è musulmano, è milanese; non aderisce ad Al Qaeda, per carità, ma in fondo giustifica chi spara ai marines. Li conosciamo i documenti antimperialisti dove si solidarizza con “le ragioni economiche, politiche, morali che spingono gli oppressi del mondo a combattere con le armi contro l’America e i suoi servi sciocchi, ad esempio Berlusconi”. Baldoni era di tale fatta. Lo ribadiamo volentieri, Signori dai lunghi coltelli: è del tipo di occidentale che piace a voi: antiamericano. Confidiamo basti»

e non basta:

«Resta la possibilità di una truffa abominevole. A favore di tale ipotesi sta la serenità di Baldoni: su Al Jazeera pare sorridere come in un filmino familiare. Quasi che dopo il rapimento, gli avessero assegnato la parte da recitare: sappiamo che sei un bravo pacifista, poi ti liberiamo, e spieghiamo al mondo che se tutti gli italiani fossero come te, il vostro Paese potrebbe dormire sonni tranquilli.»

e poi:

«Ed è davvero il colmo che un antiberlusconiano come Baldoni sia ritenuto servo di Berlusconi. Per i fondamentalisti se un infedele va in Iraq, può essere persino collaboratore di “Diario” e di “Linus”, amico di Che Guevara, ma resta uno cui Berlusconi doveva impedire di andar lì. Un po’ grottesco, quasi che non sapessero la libertà che c’è in Italia. Troppo finto per essere vero. E in palese contrasto con la consapevolezza ideologica da no global all’amatriciana, che inzuppa il comunicato.»

Vittorio Feltri:

«Se esaminata cinicamente, cioè con lucidità, la disavventura di Enzo Baldoni sconfina nella commedia all’Italiana. Già ieri abbiamo scritto: un uomo della sua età, moglie e due figli a carico, avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme (si dice così?). Evidentemente, da buon giornalista della domenica egli ha preferito cedere all’impulso delle proprie passioni insane per l’Iraq piuttosto che adattarsi al senso comune. Ciascuno fa come gli garba. E se a lui garbava di mettere a repentaglio la ghirba allo scopo di essere la caricatura dell’inviato speciale, forse sognando di diventare un Oriano Fallaci o un Ettore Mo, c’è poco da obiettare. Molto da obiettare invece c’è sul fatto che adesso tocchi allo Stato italiano di toglierlo dalle pettole (dal milanese: peste). Vabbè. Non facciamoci guardar dietro spendiamo quanto c’è da spendere per riportarlo a casa, questo bauscia simile a certi tizi i quali, durante il week end, indossano la tuta mimetica e giocano ai soldatini nelle brughiere del Varesotto.»

e anche:

«Baldoni stesso è inebetito dalle ideologie nate dalle ceneri delle ideologie: legge davanti alla telecamera il comunicato dei suoi aguzzini, in cui si dà del criminale a Berlusconi, e ne gode, glielo leggi in faccia che gode; e il video non inganna.»

e infine:

«il filoiracheno Baldoni candidato alla decapitazione è un pubblicitario (mestiere più capitalistico non esiste) il quale ha sempre lavorato per aziende americane: Mc Donald’s, Coca-Cola, Ibm, Shell, solo per citare alcuni nomi. Scusate cari lettori, più pirla di così è inimmaginabile. Ti guadagni la pagnotta (e non solo quella) ideando e realizzando spottini consumistici per le multinazionali odiate a sangue; le odii al punto da farti fotografare armato con un paio di beduini; poi arriva agosto, le schifosemultinazionali (che ti strapagano) ti garantiscono (contrattualmente) lunghe ferie e tu, pistola, vai a trascorrerle in Iraq nei panni del samaritano islamico e complice di chi vuole decollarti. Enzo, hai qualche filo staccato.»

non dimenticheremo

addio

ti avevamo lasciato solo, tutti

noi pacifisti, convinti che il tuo essere pacifista fosse uno scudo, forse perchè lo speriamo per noi, noi “buonisti”, ideologicamente sicuri che tutti siano buoni se si è buoni con loro, non ci siamo preoccupati il necessario e avremmo dovuto

avremmo dovuto, anche a ferragosto, chiedere con forza il ritiro dei nostri soldati, non per cedere a un ricatto, ma perchè era giusto, per far finire la ridicola finzione di una missione di pace in un paese in guerra, una missione nella quale NOI BOMBARDIAMO AMBULANZE, lo neghiamo, e poi ci facciamo fare il lavoro sporco dagli americani, che tanto ci sono abituati, e ci hanno rimpatriato il giornalista “colpevole d’indipendenza” Garen, costringendolo al silenzio

gli altri… per gli altri dice bene Ezio Mauro: «Quanto a quel pezzo di opinione che ha irriso gli ideali di Baldoni e deriso le sue scelte, perché questa volta l’ostaggio veniva da un mondo di sinistra, c’è poco da capire: questa è la destra di casa nostra, capace di distinguere tra ostaggio e ostaggio, tra morto e morto, perché le persone non contano, sull’altare dell’ultima feroce ideologia e della meschina barbarie intellettuale che si agitano nel bicchier d’acqua italiano, incosciente del contesto.»

perdonaci

Berlusconi, insomma

Michele Serra: «…il primo effetto, quello principale, è briatoresco, da frequentatore anziano, gioviale e ricco di luoghi notturni, alla Billionaire, con un possibile rimando ai “cumenda” milanesi nella Alassio del Muretto. Cafone ma allegro, il tipico, eterno frescone italiano che offre da bere e conosce l’ultima. Berlusconi, insomma.»

geniale

sto qui, in campagna, con la testa in vacanza: un portatile preistorico (cioe’ di 3-4 anni fa) e una connessione telefonica a 56k sono solo alibi per non spremermi piu’ neppure quelle 4 parole 4 che ultimamente riesco a mettere qui

ma a qualcuno la testa e’ rimasta sulle spalle nonostante il ferragosto

mi associo

Feliciano Bechelli, sul blog di Claudio Sabelli Fioretti:

«Con il governo in stato precomatoso, non pensate che l’elettore di centrosinistra sia tranquillo. No, si avvicina all’edicola con passo titubante: quali cazzate avrà sparato (e mi toccherà leggere sul quotidiano che acquisterò) Rutelli? In quale polemica interna si saranno imbarcati Fassino e Folena, Mussi e D’Alema? Su cosa verterà la strigliata settimanale di Amato alla coalizione dell’Ulivo? Pecoraro Scanio e Rizzo cosa cavolo si saranno inventati per avere le loro quindici righe di visibilità? Su quali sottigliezze tattiche si saranno accapigliati Marini e Parisi? Quale strampalata idea avrà tirato fuori Bertinotti? E Mastella cosa avrà brigato per far vedere che lui è più moderato di Pisicchio?»

condivido, titolo a parte: perchè “I dolori del giovane elettore di (centro)sinistra”?; garantisco che anche gli elettori non più giovani soffrono, e che gli girano pure le palle