barzellette
una vecchissima barzelletta recita: «chi non sa fare nulla insegna, chi non sa neanche insegnare, insegna ginnastica»; oggi in Italia ne abbiamo una versione riveduta e allungata in «e chi non riesce neppure in questo, fa il ministro»
il liberista ministro Sirchia del liberista governo Banana se n’è inventata una nuova: per risolvere il problema dell’obesità è in arrivo il decreto “taglia-porzioni”
restiamo in attesa, prima della prossima estate, di un decreto “taglia-anni” per risolvere quello degli anziani morti a causa del caldo
il fatto è che per la prevenzioni servono soldi, limitare le libertà personali per legge, invece, è gratuito
prevedo un grande futuro successo per i ristoranti che allestiranno salette clandestine dove si fuma come ciminiere e la pastasciutta viene servita direttamente nella zuppiera

[mi associo]
Nello Ajello: «Di rado, anche nelle fasi più deprimenti della nostra vita pubblica, si è potuta lamentare, in alto, una altrettanto assoluta carenza di senso dello Stato. Il timore di venir accusati di laicismo vecchio stile – quasi che lo “stile nuovo” di chi oggi comanda risulti, al confronto, eccelso – non ci vieta di pensare che il caso di cui stiamo parlando è di quelli che più differenziano l’attuale maniera di gestire lo Stato italiano non sono dai migliori modelli della sua tradizione, ma anche dalle linee portanti della carta costituzionale.»

trasparenza
governo e presidente del consiglio dicono tutto e il contrario di tutto sulle pensioni, con lo splendido risultato di far incazzare tutti, ma proprio tutti, roccioso Pezzotta in testa
intanto, poichè siamo un paese nel quale la trasparenza non è una virtù, a scanso che qualcuno autonomamente possa farsi due lire di conti e capirci qualcosa, arriva una circolare interna dell’INPS che «proibisce ai responsabili di tutte le strutture dell’Istituto di fornire “dati, stime o analisi sulle questioni o sui conti dell’Istituto», sia pure «pubblica autorità» (La voce.info)
vuoi vedere che il dizionario di Gallino è, oltre che ironico, pure veritiero?

super partes
equiparare la Ariosto, le cui affermazioni hanno avuto riscontri documentali, a Marini, per ora e fino a documento contrario, solo un testimone dalla scarsa (e come tale conosciuta) credibilità; una sentenza emessa (sia pur solo in primo grado) dalla magistratura giudicante a un’indagine parlamentare, e chissà perchè la prima sarebbe politicizzata e come tale destituita di fondamento e la seconda no; eventi di rilevanza penale che, anche ove avvenuti, sarebbero nell’ambito dell’attività politica (colpevoli errori, sia pure) e/o dell’annosa e mai risolta questione del finanziamento della medesima con altri, con tutte le cautele dovute a sentenze solo di primo grado, che hanno riferimento a reati comuni, e anche piuttosto gravi, quali la corruzione in atti giudiziari, riferiti a persone in ambito della loro attività imprenditoriale antecedente la “discesa in campo” politica, attività sulle quali dubbi sulla limpidezza sussistono da almeno 20 anni; tutto ciò è essere super partes?
io credo di no, è solo la quadratura del cerchio della strategia messa in atto: confondere le carte, far tacere tutte le voci, quelle fasulle come quelle vere, equiparare comportamenti niente affatto assimilabili e assolvere tutti, insomma barattare oro con perilne di vetro, nella miglior tradizione del capitalismo di rapina che è connaturata a questa gente

pulpiti
Nicolò Ghedini, difensore di B. al processo di Milano: «Fassino, invece di andare a difendersi dalle accuse mosse nel processo da parte di Marini, viene a dire che questo testimone sarebbe gestito da Palazzo Chigi. Mi sembra un modo di difendersi straordinario» (Repubblica)
una da cosa da primato ce l’hanno: la faccia come il c…

ps per chi si fosse, giustamente, distratto: non esiste a tutt’oggi alcun processo a Fassino (con buona pace del Giornale e di Ghedini), e nemmeno un processo a Marini, fin ora solo indagato per truffa e simili amenità

vantaggi collaterali
sono riuscita, con un certo sforzo, a trovare un pregio a questa estate insopportabilmente lunga e torrida: il gran caldo si è come “asciugato” la mia prosa, quasi sempre
è quel “quasi” che stroppia, ve’??

NoWarTv
la Lega pagò per indagare B.
sarà perchè siamo un paese libero e pluralista che di questa storia si parla solo su una Tv praticamente clandestina, mentre le confessioni di Igor Marini campeggiano in tutti i Tg?

[cronache di bananas]
«La soluzione più radicale per arrivare a una rapida dissoluzione del calcio italiano, però, è questa: murare la porta degli spogliatoi delle squadre, che non potranno presentarsi in campo. La vittoria verrà assegnata dopo una gigantesca rissa tra le tifoserie, mentre Franco Carraro dagli altoparlanti grida: “È tutto sotto controllo!”» (Corsera)

assonanze
qualcosa mi fa associare questo articolo di Michele Serra a “La meglio gioventù“, il film di Marco Tullio Giordana sul quale cerco da giorni inutilmente parole da riversare qui, senza riuscirci: commozione e pudore prevalgono su tutto
rileggo allora la lettera scritta da Petraglia e Rulli all’indomani del trionfo di Cannes

[cronache di bananas]
che il banana spari numeri a caso, ancor più facilmente di quanto non s’inventi complotti, pur di appoggiare o giustificare le proprie sparate, è notorio; di solito, poi, i maggiordomi corrono al salvataggio producendo sul momento i documenti e i numeri “anticipati” dal boss, vedi Pisanu e i fischietti; ma sia il gran caldo e la stanchezza generale, sia che a volte macroscopicamente esagera, sia che qualcuno cominci a pensare che non si può lasciarlo parlare a ruota libera di cose delle quali, palesemente, non sa nulla; sia come sia, oggi persino Maroni lo smentisce: ieri B. ha dichiarato che in Italia si va mediamente in pensione a 57 anni, oggi il ministro corregge in «a 59,6, meno di un punto inferiore alla media europea», il che ovviamente campia un bel po’ il discorso
intanto, a forza di annunci di interventi sulle pensioni, tutti quelli che possono stanno chiedendo di andarci, che non si sa mai, e il povero Pezzotta fa persino pena, ridotto com’è alle lacrime da un governo col quale credeva di avere un rapporto privilegiato e che lo lascia continuamente col cerino acceso in mano
questo governa si conferma così come il più “chiacchierone” della storia repubblicana, grazie a tutti gli annunci pubblici e improvvidi che continuano a susseguirsi, soprattutto in materia economica: qualcuno dovrebbe spiegar loro che la politica virtuale, sostenuta dai media e dagli annunci pubblici, può forse funzionare per un po’ e per materie come l’ordine pubblico e l’immigrazione, ma in economia non solo non funziona, ma provoca guasti … a meno che … non lo sappiano benissimo il partito-azienda e il suo capo