parole in libertà

l’ennesima gaffe internazionale (stavolta al limite dell’incidente diplomatico, però) del nostro B., l’impagabile amico di tutti che con tutti è sempre d’accordo, anche quando i “tutti” la pensano in modo diametralmente opposto fra loro, è ben riassunta nell’articolo di Paolo Garimberti su Repubblica di oggi

fanno eccezione i “comunisti”, però solo quelli italiani, se invece per esempio sono russi, possono pure essere ex-direttori del KGB, per quel che gliene importa

non capisco

con la crisi FIAT si torna inevitabilmente a parlare di ammortizzatori sociali e fra questi anche dei pensionamenti anticipati; a ciò si aggiunge che molte aziende tendono a disfarsi dei propri dipendenti over 50 offrendo “scivoli” verso la pensione

come questi fatti e queste scelte aziendali si concilino con l’universalmente riconosciuta necessità di alzare l’età pensionabile è cosa che sfugge alle mie capacità logiche e che nessuno, mi pare, spiega

[informazione – il mio personale osservatorio]

gr2 delle 7,30 – venti minuti di stragi (Bali), delitti vecchi e nuovi (Marta Russo, Leno, aggressioni ad extracomunitari a Roma e Milano, strage familiare) poi, com’è ovvio, tempo per la politica (UDC contro tutti a destra, correntone contro Fassino e D’Alema a sinistra), per l’economia (critiche della corte dei conti alla finanziaria, FIAT e il sospetto che B. condizioni gli aiuti statali alla cessione del controllo su Stampa e Corsera) non ne rimane: per sentirne parlare bisogna passare al gr1 delle 8,00

repubblica o monarchia?

ogni giorno a unomattina si parla della “famiglia reale” italiana, si intervistano nobili (usando l’opportuno titolo), oggi al Tg2 delle 13,00 un servizio su Emanuele Filiberto, “principe bancario”

certo, è un momento in cui la nostra costituzione sembra avere parecchi nemici, ma almeno: siamo ancora una repubblica?

il riscatto

la Cirami è sbagliata, fa riferimento, fra gli altri, a un articolo del cp che con il legittimo sospetto nulla ha a che fare e forse perciò dovrà tornare alla Camera (ma la maggioranza, ovviamente, sostiene il contrario)

l’ironia è che l’emendamento dell’opposizione bocciato per le difficoltà di coordinazione motoria di Fassino avrebbe sanato l’errore, poichè citava invece il giusto articolo

proverbi cinesi

che B. e il suo governo, un governo così prestigioso che ai tempi della sua formazione nessuno che avesse qualcosa da perdere voleva entrarci, sarebbero stati benissimo in grado di affondarsi da soli, è cosa che ho detto fin dal primo giorno

quello che non immaginavo, nonostante tutto, è che quando ciò fosse avvenuto l’opposizione sarebbe stata in uno stato tanto pietoso da non veder nemmeno passare il cadavere del nemico

benvenuto, dopo Artemide, anche ad Apollo, il nuovo gruppo “trasversale” formatosi nel centro-sinistra: aggregazioni nuove, facce, invece, le solite

cosa vogliono i girotondisti?

dall’articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica: «mentre il governo pensa prioritariamente a bloccare il processo contro Previti e Berlusconi e a censurare le trasmissioni satiriche di Blob, i pensatori «liberal» continuano a sparare sui girotondisti. È diventato una specie di esercizio quotidiano che rimbalza da un giornale ad un altro: sarebbero loro i responsabili di tutto quello che va storto nel nostro paese. […] Che cosa vogliono i girotondisti? Martellano i loro critici. Hanno proposte concrete da fare? Hanno un programma riformista? Oppure seguono solo la loro pulsione di sfasciacarrozze impenitenti? Personalmente non vado a girotondare, non è il mio genere e il mio gusto, né ho alcun titolo a rispondere per loro. Però credo di capire che cosa vogliono anche perché non ne fanno alcun mistero. Vogliono che la Costituzione non sia presa in giro e sistematicamente violata in materia di giustizia, di giurisdizione, di scuola pubblica, di divisione dei poteri, di pluralismo dell´informazione e perfino di pace e guerra (articolo 11 che «ripudia la guerra» ). Se dovessi dirla tutta, i girotondini non sono riformisti ma conservatori visto che difendono la Costituzione esistente. Ma poiché di questi tempi difendere la Costituzione significa compiere un atto rivoluzionario, ecco che quei conservatori in giacca e gilè diventano rivoluzionari.»

piccole differenze

al dibattito sulla Cirami ieri: Previti, destinatario dichiarato della legge, è presente e vota, Pecorella, avvocato di B. pure beneficiario dichiarato, smette di astenersi (lo ha fatto in commissione) e vota, Pisapia (Rc), avvocato di parte civile al processo Previti, per incompatibilità pubblicamente riconosciuta e dichiarata, non partecipa alla seduta

vive la diference

Cirami: il tormentone

durante il dibattito alla camera, un nutrito gruppo di peones dell’opposizione ha letto, durante il proprio intervento per “fatto personale” di 1 minuto, il testo seguente:

«Avete promesso all’Italia il paese di bengodi, avete promesso più libertà, gli state dando la Cirami; può un parlamento libero approvare una legge così vergognosa solo per proteggere Cesare Previti? Può un parlamento libero scrivere un capitolo senza precedenti nella storia repubblicana solo per proteggere Cesare Previti? Può un parlamento libero autorizzare un’ingiustizia così grave solo per proteggere Cesare Previti? Può un parlamento libero fare carta straccia dei principi della nostra costituzione solo per proteggere Cesare Previti? A questo nostro paese, che attraversa un momento così difficile, voi dite che la cosa più importante oggi è proteggere Cesare Previti. Voi state dicendo agli italiani che la giustizia non è uguale per tutti e questo solo per proteggere Cesare Previti. Può un parlamento libero consegnare ai nostri figli una pagina così buia? Fermatevi. Fermiamoci.»

l’on. inquisito Previti, intanto, se ne stava al suo posto: la faccia da “me ne frego” non gli manca e un voto è sempre un voto

immoral suasion

il governo in carica ha spesso dato prova dello scarso interesse che nutre per i lavori del parlamento lasciandone i banchi riservati deserti o quasi: oggi, per quell’argomento così fondamentale per l’interesse dei (2) cittadini che è la Cirami, otto ministri otto, e un nutrito drappello di sottosegretari, si sono ancorati agli scranni e non schiodano